Economia Solidale e Agricoltura biologica

Agricoltura biologica

Gemüseacker
Azienda agricoltura biologica Zaugg, Iffwil, Svizzera Photo: Christophe Ritz

Sviluppo dell'agricoltura biologica

L' agricoltura biologica è nata nella prima metà del XX secolo. È stata inizialmente concepita come alternativa ai tentativi di integrazione dell'agricoltura contadina, nell'economia industriale di rapida crescita, attraverso l'uso di fertilizzanti sintetici e prodotti fitosanitari. Originariamente è stata definita dagli stessi agricoltori e agricoltrici come pratica agricola in cui si esclude l' uso di prodotti di origine chimico-sintetica. Parallelamente si sono sviluppate anche significative differenze tra i singoli, fondamentalmente accorpatesi in tre differenti correnti. Accanto alla corrente biodinamica Demeter, con orientamenti antroposofici, si consta la corrente sviluppatasi con la “Lebensreform” e impersonata da Mina Hofstetter, per un' agricoltura naturale e priva dell'utilizzo di animali e ancora la corrente organico-biologica. Il nucleo più importante, con sede a Möschberg, ha ispirato negli anni '50 e '60 anche lo sviluppo dell'agricoltura biologica in Austria e Germania. Nel 1981 le organizzazioni biologiche in Svizzera si sono riunite sotto il marchio Bio Suisse, associazione convertitasi rapidamente in principale rappresentante del biologico per il commercio e le istituzioni.

Con i riconoscimenti statali e l' intervento del grande distributore nella commercializzazione dei prodotti, l'agricoltura biologica si è convertita, attorno agli anni '90, sia per la coltivazione vegetale che per l' allevamento animale, in una tecnica produttiva normata, i cui prodotti venivano commercializzati sotto il marchio unitario “Gemma”.

Attualmente appartengono al marchio Bio Suisse circa il 10% degli agricoltori, i quali conducono le proprie aziende secondo direttive biologiche. La commercializzazione dei loro prodotti avviene ancora solo in minima parte attraverso vendita diretta e biobotteghe, i maggiori fatturati, relativi alla vendita di prodotti biologici, sono realizzati da grandi distributori, che commercializzano anche prodotti convenzionali. La quota biologica nel mercato alimentare ha attualmente una incidenza pari al 7-8 %.

Da circa una decina di anni ci sono tentativi di incentivazione dell'agricoltura biologica, in alternativa alla crescente “Convenzionalizzazione”. Le alternative si sviluppano soprattutto nell'ambito delle iniziative di agricoltura contrattuale e regionale, gestite dagli stessi produttori e consumatori.